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Lucrezio, De Rerum Natura 1.1-1.43

cristiana caserta /
  • Created on 2021-07-22 08:49:44
  • Translated by Luca Canali
  • Aligned by cristiana caserta
Latin
italiano
Aeneadum genetrix , hominum divumque voluptas ,
alma Venus , caeli subter labentia signa
quae mare navigerum , quae terras frugiferentis
concelebras , per te quoniam genus omne animantum
concipitur visitque exortum lumina solis :
te , dea , te fugiunt venti , te nubila caeli
adventumque tuum , tibi suavis daedala tellus
summittit flores , tibi rident aequora ponti
placatumque nitet diffuso lumine caelum .
Nam simul ac species patefactast verna diei
et reserata viget genitabilis aura favoni ,
aeriae primum volucres te , diva , tuumque
significant initum perculsae corda tua vi .
Inde ferae pecudes persultant pabula laeta
et rapidos tranant amnis : ita capta lepore
te sequitur cupide quo quamque inducere pergis .
Denique per maria ac montis fluviosque rapaces
frondiferasque domos avium camposque virentis
omnibus incutiens blandum per pectora amorem
efficis ut cupide generatim saecla propagent .
Quae quoniam rerum naturam sola gubernas
nec sine te quicquam dias in luminis oras
exoritur neque fit laetum neque amabile quicquam ,
te sociam studeo scribendis versibus esse
quos ego de rerum natura pangere conor
Memmiadae nostro , quem tu , dea , tempore in omni
omnibus ornatum voluisti excellere rebus .
Quo magis aeternum da dictis , diva , leporem .
Effice ut interea fera moenera militiai
per maria ac terras omnis sopita quiescant .
Nam tu sola potes tranquilla pace iuvare
mortalis , quoniam belli fera moenera Mavors
armipotens regit , in gremium qui saepe tuum se
reicit aeterno devictus vulnere amoris ,
atque ita suspiciens tereti cervice reposta
pascit amore avidos inhians in te , dea , visus ,
eque tuo pendet resupini spiritus ore .
Hunc tu , diva , tuo recubantem corpore sancto
circumfusa super , suavis ex ore loquelas
funde petens placidam Romanis , incluta , pacem .
Nam neque nos agere hoc patriai tempore iniquo
possumus aequo animo nec Memmi clara propago
talibus in rebus communi desse saluti .
Madre degli Eneadi , voluttà degli uomini e degli dei ,
Alma Venere , che sotto gli astri vaganti del cielo
popoli il mare solcato da navi e la terra feconda
di frutti , poiché per tuo mezzo ogni specie vivente si forma ,
e una volta sbocciata può vedere la luce del sole :
te , o dea , te fuggono i venti , te e il tuo primo apparire
le nubi del cielo , per te la terra industriosa
suscita i fiori soavi , per te ridono le distese del mare ,
e il cielo placato risplende di luce diffusa .
Non appena si svela il volto primaverile dei giorni ,
e libero prende vigore il soffio del fecondo zefiro ,
per primi gli uccelli dell ' aria annunziano te , nostra dea ,
e il tuo arrivo , turbati i cuori della tua forza vitale .
Poi anche le fiere e gli armenti balzano per i prati in rigoglio ,
e guadano i rapidi fiumi : così , prigioniero al tuo incanto ,
ognuno ti segue ansioso dovunque tu voglia condurlo .
E infine per mari e sui monti e nei corsi impetuosi dei fiumi ,
nelle frondose dimore degli uccelli , nelle verdi pianure ,
a tutti infondendo in petto la dolcezza dell ' amore ,
fai che nel desiderio propaghino le generazioni secondo le stirpi .
Poiché tu solamente governi la natura delle cose ,
e nulla senza di te può sorgere alle divine regioni della luce ,
nulla senza te prodursi di lieto e di amabile ,
desidero di averti compagna nello scrivere i versi
che intendo comporre sulla natura di tutte le cose ,
per la prole di Memmio diletta , che sempre tu , o dea ,
volesti eccellesse di tutti i pregi adornata .
Tanto più concedi , o dea , eterna grazia ai miei detti .
E fa ' che intanto le feroci opere della guerra
per tutti i mari e le terre riposino sopite .
Infatti tu sola puoi gratificare i mortali con una tranquilla pace ,
poiché le crudeli azioni guerresche governa Marte
possente in armi , che spesso rovescia il capo nel tuo grembo ,
vinto dall ' eterna ferita d ' amore ,
e così mirandoti con il tornito collo reclino ,
in te , o dea , sazia anelante d ' amore gli avidi occhi ,
e alla tua bocca è sospeso il respiro del dio supino .
Quando egli , o divina , riposa sul tuo corpo santo ,
riversandoti su di lui effondi dalle labbra soavi parole ,
e chiedi , o gloriosa , una placida pace per i Romani .
Poiché io non posso compiere la mia opera in un ' epoca
avversa alla patria , l ' illustre stirpe di Memmio
può mancare in tale discrimine alla salvezza comune .

( 48 ) 15% LAT
( 270 ) 85% LAT - ITA

( 403 ) 84% LAT - ITA
( 78 ) 16% ITA

Lucrezio, De Rerum Natura 1.1-1.43

cristiana caserta /
  • Created on 2021-07-22 08:51:26
  • Translated by Luca Canali
  • Aligned by cristiana caserta
Latin
italiano
Aeneadum genetrix , hominum divumque voluptas ,
alma Venus , caeli subter labentia signa
quae mare navigerum , quae terras frugiferentis
concelebras , per te quoniam genus omne animantum
concipitur visitque exortum lumina solis :
te , dea , te fugiunt venti , te nubila caeli
adventumque tuum , tibi suavis daedala tellus
summittit flores , tibi rident aequora ponti
placatumque nitet diffuso lumine caelum .
Nam simul ac species patefactast verna diei
et reserata viget genitabilis aura favoni ,
aeriae primum volucres te , diva , tuumque
significant initum perculsae corda tua vi .
Inde ferae pecudes persultant pabula laeta
et rapidos tranant amnis : ita capta lepore
te sequitur cupide quo quamque inducere pergis .
Denique per maria ac montis fluviosque rapaces
frondiferasque domos avium camposque virentis
omnibus incutiens blandum per pectora amorem
efficis ut cupide generatim saecla propagent .
Quae quoniam rerum naturam sola gubernas
nec sine te quicquam dias in luminis oras
exoritur neque fit laetum neque amabile quicquam ,
te sociam studeo scribendis versibus esse
quos ego de rerum natura pangere conor
Memmiadae nostro , quem tu , dea , tempore in omni
omnibus ornatum voluisti excellere rebus .
Quo magis aeternum da dictis , diva , leporem .
Effice ut interea fera moenera militiai
per maria ac terras omnis sopita quiescant .
Nam tu sola potes tranquilla pace iuvare
mortalis , quoniam belli fera moenera Mavors
armipotens regit , in gremium qui saepe tuum se
reicit aeterno devictus vulnere amoris ,
atque ita suspiciens tereti cervice reposta
pascit amore avidos inhians in te , dea , visus ,
eque tuo pendet resupini spiritus ore .
Hunc tu , diva , tuo recubantem corpore sancto
circumfusa super , suavis ex ore loquelas
funde petens placidam Romanis , incluta , pacem .
Nam neque nos agere hoc patriai tempore iniquo
possumus aequo animo nec Memmi clara propago
talibus in rebus communi desse saluti .
Madre degli Eneadi , voluttà degli uomini e degli dei ,
Alma Venere , che sotto gli astri vaganti del cielo
popoli il mare solcato da navi e la terra feconda
di frutti , poiché per tuo mezzo ogni specie vivente si forma ,
e una volta sbocciata può vedere la luce del sole :
te , o dea , te fuggono i venti , te e il tuo primo apparire
le nubi del cielo , per te la terra industriosa
suscita i fiori soavi , per te ridono le distese del mare ,
e il cielo placato risplende di luce diffusa .
Non appena si svela il volto primaverile dei giorni ,
e libero prende vigore il soffio del fecondo zefiro ,
per primi gli uccelli dell ' aria annunziano te , nostra dea ,
e il tuo arrivo , turbati i cuori della tua forza vitale .
Poi anche le fiere e gli armenti balzano per i prati in rigoglio ,
e guadano i rapidi fiumi : così , prigioniero al tuo incanto ,
ognuno ti segue ansioso dovunque tu voglia condurlo .
E infine per mari e sui monti e nei corsi impetuosi dei fiumi ,
nelle frondose dimore degli uccelli , nelle verdi pianure ,
a tutti infondendo in petto la dolcezza dell ' amore ,
fai che nel desiderio propaghino le generazioni secondo le stirpi .
Poiché tu solamente governi la natura delle cose ,
e nulla senza di te può sorgere alle divine regioni della luce ,
nulla senza te prodursi di lieto e di amabile ,
desidero di averti compagna nello scrivere i versi
che intendo comporre sulla natura di tutte le cose ,
per la prole di Memmio diletta , che sempre tu , o dea ,
volesti eccellesse di tutti i pregi adornata .
Tanto più concedi , o dea , eterna grazia ai miei detti .
E fa ' che intanto le feroci opere della guerra
per tutti i mari e le terre riposino sopite .
Infatti tu sola puoi gratificare i mortali con una tranquilla pace ,
poiché le crudeli azioni guerresche governa Marte
possente in armi , che spesso rovescia il capo nel tuo grembo ,
vinto dall ' eterna ferita d ' amore ,
e così mirandoti con il tornito collo reclino ,
in te , o dea , sazia anelante d ' amore gli avidi occhi ,
e alla tua bocca è sospeso il respiro del dio supino .
Quando egli , o divina , riposa sul tuo corpo santo ,
riversandoti su di lui effondi dalle labbra soavi parole ,
e chiedi , o gloriosa , una placida pace per i Romani .
Poiché io non posso compiere la mia opera in un ' epoca
avversa alla patria , l ' illustre stirpe di Memmio
può mancare in tale discrimine alla salvezza comune .

( 48 ) 15% LAT
( 270 ) 85% LAT - ITA

( 403 ) 84% LAT - ITA
( 78 ) 16% ITA

prova

cristiana caserta /
  • Created on 2022-09-23 09:50:57
  • Modified on 2022-09-23 10:01:40
  • Aligned by cristiana caserta
Latin
italiano

( 173 ) 83% LAT
( 35 ) 17% LAT - ITA

( 45 ) 17% LAT - ITA
( 221 ) 83% ITA

Proemio Teogonia

cristiana caserta /

Proemio Teogonia

cristiana caserta /

Esiodo, Teogonia, Proemio/1

cristiana caserta /
Ἑλληνική Transliterate
italiano
http://www.poesialatina.it/_ns/Greek/testi/Hesiodus/Theogonia.htm
Μουσάων Ἑλικωνιάδων ἀρχώμεθ ' ἀείδειν ,
αἵ θ ' Ἑλικῶνος ἔχουσιν ὄρος μέγα τε ζάθεόν τε ,
καί τε περὶ κρήνην ἰοειδέα πόσσ ' ἁπαλοῖσιν
ὀρχεῦνται καὶ βωμὸν ἐρισθενέος Κρονίωνος ·
   5 καί τε λοεσσάμεναι τέρενα χρόα Περμησσοῖο
' Ἵππου κρήνης ' Ὀλμειοῦ ζαθέοιο
ἀκροτάτῳ Ἑλικῶνι χοροὺς ἐνεποιήσαντο ,
καλοὺς ἱμερόεντας , ἐπερρώσαντο δὲ ποσσίν .
ἔνθεν ἀπορνύμεναι κεκαλυμμέναι ἠέρι πολλῷ
  10 ἐννύχιαι στεῖχον περικαλλέα ὄσσαν ἱεῖσαι ,
ὑμνεῦσαι Δία τ ' αἰγίοχον καὶ πότνιαν Ἥρην
Ἀργείην , χρυσέοισι πεδίλοις ἐμβεβαυῖαν ,
κούρην τ ' αἰγιόχοιο Διὸς γλαυκῶπιν Ἀθήνην
Φοῖβόν τ ' Ἀπόλλωνα καὶ Ἄρτεμιν ἰοχέαιραν
  15 ἠδὲ Ποσειδάωνα γαιήοχον ἐννοσίγαιον
καὶ Θέμιν αἰδοίην ἑλικοβλέφαρόν τ ' Ἀφροδίτην
Ἥβην τε χρυσοστέφανον καλήν τε Διώνην
Λητώ τ ' Ἰαπετόν τε ἰδὲ Κρόνον ἀγκυλομήτην
Ἠῶ τ ' Ἠέλιόν τε μέγαν λαμπράν τε Σελήνην
  20 Γαῖάν τ ' Ὠκεανόν τε μέγαν καὶ Νύκτα μέλαιναν
ἄλλων τ ' ἀθανάτων ἱερὸν γένος αἰὲν ἐόντων .

( 36 ) 24% GRC
( 116 ) 76% GRC - ITA

( 155 ) 90% GRC - ITA
( 17 ) 10% ITA

Esiodo, Teogonia, Poemio/2

cristiana caserta /
Ἑλληνική Transliterate
italiano
- αἵ νύ ποθ ' Ἡσίοδον καλὴν ἐδίδαξαν ἀοιδήν ,
ἄρνας ποιμαίνονθ ' Ἑλικῶνος ὕπο ζαθέοιο .
τόνδε δέ με πρώτιστα θεαὶ πρὸς μῦθον ἔειπον ,
  25 Μοῦσαι Ὀλυμπιάδες , κοῦραι Διὸς αἰγιόχοιο ·
- " ποιμένες ἄγραυλοι , κάκ ' ἐλέγχεα , γαστέρες οἶον ,
ἴδμεν ψεύδεα πολλὰ λέγειν ἐτύμοισιν ὁμοῖα ,
ἴδμεν δ ' εὖτ ' ἐθέλωμεν ἀληθέα γηρύσασθαι . "
- ὣς ἔφασαν κοῦραι μεγάλου Διὸς ἀρτιέπειαι ,
  30 καί μοι σκῆπτρον ἔδον δάφνης ἐριθηλέος ὄζον
δρέψασαι , θηητόν · ἐνέπνευσαν δέ μοι αὐδὴν
θέσπιν , ἵνα κλείοιμι τά τ ' ἐσσόμενα πρό τ ' ἐόντα ,
καί μ ' ἐκέλονθ ' ὑμνεῖν μακάρων γένος αἰὲν ἐόντων ,
σφᾶς δ ' αὐτὰς πρῶτόν τε καὶ ὕστατον αἰὲν ἀείδειν .
  35 - ἀλλὰ τίη μοι ταῦτα περὶ δρῦν περὶ πέτρην;
τύνη , Μουσάων ἀρχώμεθα , ταὶ Διὶ πατρὶ
ὑμνεῦσαι τέρπουσι μέγαν νόον ἐντὸς Ὀλύμπου ,
εἴρουσαι τά τ ' ἐόντα τά τ ' ἐσσόμενα πρό τ ' ἐόντα ,
φωνῇ ὁμηρεῦσαι , τῶν δ ' ἀκάματος ῥέει αὐδὴ
  40 ἐκ στομάτων ἡδεῖα · γελᾷ δέ τε δώματα πατρὸς
Ζηνὸς ἐριγδούποιο θεᾶν ὀπὶ λειριοέσσῃ
σκιδναμένῃ , ἠχεῖ δὲ κάρη νιφόεντος Ὀλύμπου
δώματά τ ' ἀθανάτων · αἱ δ ' ἄμβροτον ὄσσαν ἱεῖσαι
θεῶν γένος αἰδοῖον πρῶτον κλείουσιν ἀοιδῇ
  45 ἐξ ἀρχῆς , οὓς Γαῖα καὶ Οὐρανὸς εὐρὺς ἔτικτεν ,
οἵ τ ' ἐκ τῶν ἐγένοντο , θεοὶ δωτῆρες ἐάων ·
δεύτερον αὖτε Ζῆνα θεῶν πατέρ ' ἠδὲ καὶ ἀνδρῶν ,
[ ἀρχόμεναί θ ' ὑμνεῦσι θεαὶ †λήγουσαί τ ' ἀοιδῆς , ]
ὅσσον φέρτατός ἐστι θεῶν κάρτει τε μέγιστος ·
  50 αὖτις δ ' ἀνθρώπων τε γένος κρατερῶν τε Γιγάντων
ὑμνεῦσαι τέρπουσι Διὸς νόον ἐντὸς Ὀλύμπου
- Μοῦσαι Ὀλυμπιάδες , κοῦραι Διὸς αἰγιόχοιο .
Esse una volta insegnarono un bel canto a Esiodo mentre pascolava le greggi ai piedi del divino Elicona questo discorso prima di tutto mi rivolsero le dee le Muse Olimpie figlie di Zeus egioco : " pastori che abitate nei campi , obbrobrio , solo ventre ; sappiamo dire molte menzogne simili alla verità , ma sappiamo quando vogliamo cantare cose vere " . Così dicevano le figlie del grande Zeus abili a parlare e come scettro mi diedero un ramo d ' alloro fiorito , dopo averlo staccato , mirabile . Mi ispirarono poi un canto divino affinché glorificassi ciò che sarà e ciò che è stato e mi ordinarono di celebrare con un inno la stirpe dei beati che sempre vivono , ma di cantare sempre loro per prime e per ultime . Ma a me cosa importa di tali cose sulla quercia o sulla roccia ? Orsù iniziamo dalle Muse che al padre Zeus inneggiando rallegrano la mente grande dentro l ' Olimpo , dicendo ciò che è e ciò che sarà e ciò che è stato , concordi nella voce . Instancabile scorre la voce dalle loro bocche , dolce ride la casa del padre Zeus tonante per la delicata voce delle dee , che si diffonde ; risuona la cima del nevoso Olimpo e le case degli immortali . Ed esse , emettendo la voce divina , glorificano con il canto per prima la stirpe venerabile degli dèi , dall ' inizio , coloro che Gaia e il vasto Urano generarono e che da essi nacquero dèi dispensatori di beni ; poi per secondo Zeus padre degli dèi e degli uomini [ e le dee lo celebrano con un inno cominciando e terminando il canto ] quanto sia il più forte degli dèi e il più grande per potenza , poi celebrando con un inno la stirpe degli uomini e dei possenti Giganti rallegrano la mente di Zeus dentro l ' Olimpo le Muse Olimpie figlie di Zeus egioco

( 82 ) 29% GRC
( 204 ) 71% GRC - ITA

( 299 ) 90% GRC - ITA
( 35 ) 10% ITA

Guerra del Peloponneso, 1, 1

cristiana caserta /
Ἑλληνική Transliterate
italiano

( 11 ) 14% GRC
( 68 ) 86% GRC - ITA

( 107 ) 88% GRC - ITA
( 14 ) 12% ITA