Ad Atticum IX, 11A

cristiana caserta / Cicerone
  • Created on 2022-07-17 16:45:02
  • Modified on 2023-10-06 07:40:20
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Latin
italiano
XI A

Scr . in Formiano XIV aut XIII Kal . Apr . an . 49 .

CICERO IMP . S . D . CAESARI IMP .

Vt legi tuas litteras quas a Furnio nostro acceperam , quibus mecum agebas ut ad urbem essem , te uelle uti " consilio et dignitate mea " minus sum admiratus ; de " gratia " et de " ope " quid significares mecum ipse quaerebam , spe tamen deducebar ad eam cogitationem ut te pro tua admirabili ac singulari sapientia de otio , de pace , de concordia ciuium agi uelle arbitrarer , et ad eam rationem existimabam satis aptam esse et naturam et personam meam . [ 2 ] Quod si ita est et si qua de Pompeio nostro tuendo et tibi ac rei publicae reconciliando cura te attingit , magis idoneum quam ego sum ad eam causam profecto reperies neminem , qui et illi semper et senatui cum primum potui pacis auctor fui nec sumptis armis belli ullam partem attigi iudicauique eo bello te uiolari contra cuius honorem populi Romani beneficio concessum inimici atque inuidi niterentur . Sed ut eo tempore non modo ipse fautor dignitatis tuae fui uerum etiam ceteris auctor ad te adiuuandum , sic me nunc Pompei dignitas uehementer mouet . Aliquot enim sunt anni cum uos duo delegi quos praecipue colerem et quibus essem , sicut sum , amicissimus . [ 3 ] Quam ob rem a te peto uel potius omnibus te precibus oro et obtestor ut in tuis maximis curis aliquid impertias temporis huic quoque cogitationi ut tuo beneficio bonus uir , gratus , pius denique esse in maximi benefici memoria possim . Quae si tantum ad me ipsum pertinerent , sperarem me a te tamen impetraturum , sed , ut arbitror , et ad tuam fidem et ad rem publicam pertinet me , et pacis et utriusque uestrum amicum , et ad uestram et ad ciuium concordiam per te quam accommodatissimum conseruari . Ego , cum antea tibi de Lentulo gratias egissem , cum ei saluti qui mihi fuerat fuisses , tum lectis eius litteris quas ad me gratissimo animo de tua liberalitate beneficioque misit , *** eandem me salutem a te accepisse quam ille . In quem si me intellegis esse gratum , cura , obsecro , ut etiam in Pompeium esse possim .
XI A

Scritta nel Formiano il 13 marzo dell’anno 705 dalla fondazione di Roma

Cicerone generale vittorioso a Cesare generale vittorioso

Quando ho letto la tua lettera che avevo ricevuto dal nostro amico Furnio , nella quale tu mi spingevi a rientrare a Roma , non mi sono meravigliato molto che tu volessi giovarti del mio consiglio e del mio prestigio ; mi sono domandato cosa intendessi dire con le espressioni " l ' influenza e l ' appoggio " , tuttavia sono stato indotto dalla speranza a questa idea : che tu , in virtù della tua meravigliosa ed eccezionale saggezza , vuoi che io mi occupi che si tratti della tranquillità , della pace , della Concordia dei cittadini e ritenevo che questo intendimento fosse sufficientemente adatto sia alla mia disposizione naturale sia alla mia personalità . Che , se le cose stanno così e se hai a cuore di tutelare il nostro Pompeo e di riconciliarlo con te e con la Repubblica , certamente non troverai nessuno più adatto per questo incarico di me : sono stato promotore di pace , sempre quanto a lui ; non appena ne ho avuto la possibilità nei confronti del senato e quando è iniziata la lotta armata non mi sono schierato per alcuna fazione e ho ritenuto che con quella guerra si faceva torto a te e che contro la manifestazione di stima a te concessa per il favore del popolo romano nemici personali e persone invidiose si adoperavano . Però , come allora non solo fui sostenitore del tuo prestigio ma anche propugnatore nei confronti di altri per fornirti aiuto , così ora il prestigio di Pompeo mi tocca vivamente l ' animo infatti sono anni che io ho scelto voi due per trattarvi con il massimo riguardo e per esservi amico al massimo , come sono . Perciò ti chiedo o meglio ti prego supplichevolmente e ti scongiuro con insistenza affinché tu tra le tue rilevantissime incombenze possa impiegare un po’ di tempo anche a questo pensiero : come io possa con il tuo favore risultare un uomo probo riconoscente , infine devoto nel ricordo di un beneficio immenso . Se queste cose che chiedo riguardassero unicamente me stesso spererei tuttavia di poterle ottenere da te , ma come credo riguarda sia il tuo senso di realtà sia la Repubblica il fatto che io , sostenitore della pace , sia dell ' uno e l ' altro di voi due e grazie a te , sia conservato come il più idoneo a ristabilire la Concordia tra i cittadini . Siccome io in precedenza ti ho ringraziato riguardo a Lentulo , in quanto sei stato di salvezza a colui che prima lo era stato a me ; tuttavia , dopo aver letto la lettera che egli mi ha inviato con spirito di immensa gratitudine per la tua generosità e bontà , capisco che egli ha ricevuto da te una salvezza identica di quella che io ho ricevuto . Se comprendi che ti sono riconoscente per lui fa in modo te ne prego che io possa esserlo anche per Pompeo .

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