Cicerone, Pro Sestio, 96
Giacomo Pernigotti /
- Created on 2021-09-15 18:33:23
- Translated by Bianchi - Caffarenghi - Toporishcheva - Tummino
- Aligned by Giacomo Pernigotti
Latin
italiano
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0014%3Atext%3DSest.%3Achapter%3D44
nimirum hoc illud est quod de me potissimum tu in accusatione quaesisti , quae esset nostra ' natio optimatium ' ; sic enim dixisti . rem quaeris praeclaram iuventuti ad discendum nec mihi difficilem ad perdocendum ; de qua pauca , iudices , dicam , et , ut arbitror , nec ab utilitate eorum qui audient , nec ab officio vestro , nec ab ipsa causa P . Sesti abhorrebit oratio mea . Duo genera semper in hac civitate fuerunt eorum qui versari in re publica atque in ea se excellentius gerere studuerunt ; quibus ex generibus alteri se popularis , alteri optimates et haberi et esse voluerunt . Qui ea quae faciebant quaeque dicebant multitudini iucunda volebant esse , populares , qui autem ita se gerebant ut sua consilia optimo cuique probarent , optimates habebantur .
Codesta
in
verità
é
quello
che
tu
mi
hai
chiesto
con
particolare
insistenza
,
nella
tua
accusa
,
che
cosa
intendo
per
razza
degli
ottimati
?
Così
infatti
hai
detto
.
Tu
mi
chiedi
una
cosa
preziosa
da
imparare
per
i
giovani
e
non
difficile
da
spiegare
.
Dirò
poche
parole
inerenti
a
ciò
,
o
giudici
,
e
comunque
credo
che
la
mia
orazione
non
sarà
estranea
al
vantaggio
di
coloro
che
mi
ascoltano
,
nè
per
l’ufficio
vostro
,
nè
per
la
stessa
causa
di
Publio
Sestio
.
Sempre
in
Roma
ci
furono
due
categorie
di
persone
fra
coloro
che
si
son
dati
alla
vita
politica
e
si
applicarono
a
comportarsi
in
essa
nel
modo
migliore
:
di
questi
generi
gli
uni
vollero
sia
essere
che
venire
qualificati
popolari
;
gli
altri
,
degli
ottimati
.
Erano
popolari
,
quelli
che
attuavano
e
predicavano
le
cose
che
sapevano
essere
gradite
alla
moltitudine
,
ottimati
,
quelli
che
agivano
in
modo
da
provocare
così
sulla
condotta
propria
l’approvazione
dei
cittadini
migliori
.