Cicerone, Contro Verre 1.1
cristiana caserta / Cicerone
- Created on 2021-07-22 09:15:32
- Modified on 2023-10-06 07:39:44
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Latin
italiano
Quod erat optandum maxime , iudices , et quod unum ad invidiam vestri ordinis infamiamque iudiciorum sedandam maxime pertinebat , id non humano consilio , sed prope divinitus datum atque oblatum vobis summo rei publicae tempore videtur . Inveteravit enim iam opinio perniciosa rei publicae , vobisque periculosa , quae non modo apud populum Romanum , sed etiam apud exteras nationes , omnium sermone percrebruit : his iudiciis quae nunc sunt , pecuniosum hominem , quamvis sit nocens , neminem posse damnari . Nunc , in ipso discrimine ordinis iudiciorumque vestrorum , cum sint parati qui contionibus et legibus hanc invidiam senatus inflammare conentur , reus in iudicium adductus est C . Verres , homo vita atque factis omnium iam opinione damnatus , pecuniae magnitudine sua spe et praedicatione absolutus . Huic ego causae , iudices , cum summa voluntate et expectatione populi Romani , actor accessi , non ut augerem invidiam ordinis , sed ut infamiae communi succurrerem . Adduxi enim hominem in quo reconciliare existimationem iudiciorum amissam , redire in gratiam cum populo Romano , satis facere exteris nationibus , possetis ; depeculatorem aerari , vexatorem Asiae atque Pamphyliae , praedonem iuris urbani , labem atque perniciem provinciae Siciliae . De quo si vos vere ac religiose iudicaveritis , auctoritas ea , quae in vobis remanere debet , haerebit ; sin istius ingentes divitiae iudiciorum religionem veritatemque perfregerint , ego hoc tam adsequar , ut iudicium potius rei publicae , quam aut reus iudicibus , aut accusator reo , defuisse videatur .
Sembra
che
l’occasione
che
soprattutto
si
doveva
scegliere
,
o
giudici
,
e
che
sola
era
utile
a
placare
l’ostilità
del
vostro
ordine
e
il
discredito
dei
giudici
,
non
fosse
data
da
una
decisione
umana
,
ma
quasi
da
una
volontà
divina
,
e
fosse
stata
offerta
a
voi
nel
più
critico
momento
della
repubblica
.
Infatti
ormai
questa
opinione
dannosa
per
la
repubblica
pericolosa
per
voi
,
che
va
spargendosi
non
solo
presso
il
popolo
romano
,
ma
anche
presso
le
nazioni
estere
mediante
il
vociare
di
tutti
,
si
è
radicata
:
che
in
questi
processi
che
ora
vi
sono
,
nessun
uomo
provvisto
di
denaro
,
sebbene
sia
dannoso
per
lo
stato
,
possa
essere
condannato
.
Ora
,
nella
crisi
stessa
dell’ordine
e
dei
vostri
giudici
,
essendo
preparati
coloro
che
tentano
di
infiammare
questa
ostilità
del
senato
mediante
assemblee
e
proposte
di
legge
,
fu
addotto
in
giudizio
l’imputato
Caio
Verre
,
uomo
già
condannato
dalla
vita
e
dalle
azioni
secondo
l’opinione
di
tutti
,
assolto
secondo
la
sua
speranza
e
il
suo
parlare
per
la
sua
grande
quantità
di
denaro
.
Io
,
giudici
,
mi
sono
presentato
come
pubblico
ministero
di
questa
causa
,
con
grandissimo
volere
e
aspettativa
del
popolo
romano
,
non
per
accrescere
l’ostilità
dell’ordine
senatorio
,
ma
per
venire
in
aiuto
al
discredito
comune
.
Ho
infatti
addotto
in
giudizio
un
uomo
mediante
il
quale
potete
ristabilire
la
perduta
fama
dei
giudici
,
ritornare
in
grazia
con
il
popolo
romano
,
fare
abbastanza
per
le
nazioni
estere
,
un
uomo
ladro
dell’erario
,
tormentatore
in
Asia
e
Panfilia
,
predone
della
giustizia
urbana
della
giustizia
amministrata
da
lui
come
pretore
urbano
,
rovina
e
danno
della
provincia
di
Sicilia
.
E
se
voi
vi
pronuncerete
in
modo
veritiero
e
diligente
sulla
qual
cosa
,
rimarrà
saldo
quel
potere
che
deve
restare
in
voi
;
se
invece
le
ingenti
ricchezze
infrangeranno
lo
scrupolo
e
la
veridicità
delle
sentenze
,
io
raggiungerò
lo
scopo
in
modo
tale
che
sembri
che
sia
mancato
giudizio
più
alla
repubblica
,
che
all’imputato
in
giudizio
o
all’accusatore
dell’imputato
.