Giacomo Pernigotti / Testi latini antichi
Liceo G. Peano Tortona
Cesare
ἙλληνικήitalianoLatin
Cicerone
Latinitaliano
Cicerone Verrine 1,1,1-2
Latinitaliano
Lucrezio
Latinitaliano
Cicerone Catilinarie 1.1.
Giacomo Pernigotti / Testi latini antichi
- Created on 2021-04-22 17:23:12
- Translated by Elena Tanzi
- Aligned by Giacomo Pernigotti
Latin
italiano
quo usque tandem abutere , Catilina , patientia nostra ? quam diu etiam furor iste tuus nos eludet ? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia ? nihilne te nocturnum praesidium Palati , nihil urbis vigiliae , nihil timor populi , nihil concursus bonorum omnium , nihil hic munitissimus habendi senatus locus , nihil horum ora voltusque moverunt ? patere tua consilia non sentis , constrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam2 non vides ? quid proxima , quid superiore nocte egeris , ubi fueris , quos convocaveris , quid consili ceperis quem nostrum ignorare arbitraris ?
Per
quanto
ancora
abuserai
,
o
Catilina
,
della
nostra
pazienza
?
Inoltre
quanto
a
lungo
questo
tuo
furore
si
prenderà
gioco
di
noi
?
Fino
a
che
punto
ci
tormenterà
la
sfrontatezza
sfrenata
?
Non
ti
turbarono
affatto
il
presidio
notturno
del
Palatino
,
per
niente
le
guardie
notturne
della
città
,
per
nulla
il
timore
del
popolo
,
per
niente
l
'
affluenza
di
tutti
gli
onesti
,
per
niente
questo
protettissimo
luogo
per
tenere
la
riunione
del
senato
,
per
niente
la
bocca
e
il
volto
di
questi
?
Non
senti
che
i
tuoi
piani
sono
svelati
,
non
vedi
che
la
tua
congiura
,
conosciuta
già
da
tutti
questi
,
è
tenuta
sotto
controllo
?
Chi
di
noi
ritieni
che
ignori
che
cosa
hai
fatto
la
notte
scorsa
,
che
cosa
in
quella
precedente
,
dove
sei
stato
,
chi
hai
convocato
,
quale
decisione
hai
preso
?
Cicerone, Catilinarie 1.1
Giacomo Pernigotti / Testi latini antichi
- Created on 2021-04-22 17:23:26
- Modified on 2021-04-22 17:26:21
- Translated by Riccardo Davagnini
- Aligned by Giacomo Pernigotti
Latin
italiano
quo usque tandem abutere , Catilina , patientia nostra ? quam diu etiam furor iste tuus nos eludet ? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia ? nihilne te nocturnum praesidium Palati , nihil urbis vigiliae , nihil timor populi , nihil concursus bonorum omnium , nihil hic munitissimus habendi senatus locus , nihil horum ora voltusque moverunt ? patere tua consilia non sentis , constrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam non vides ? quid proxima , quid superiore nocte egeris , ubi fueris , quos convocaveris , quid consili ceperis quem nostrum ignorare arbitraris
Per
quanto
o
Catilina
abuserai
ancora
della
nostra
pazienza
?
Inoltre
quanto
a
lungo
questo
tuo
furore
si
prenderà
gioco
di
noi
?
Fino
a
che
punto
ci
tormenterà
la
sfrontatezza
sfrenata
?
Non
ti
turbarono
affatto
il
presidio
notturno
del
Palatino
,
per
niente
le
guardie
notturne
della
città
,
per
nulla
il
timore
del
popolo
,
per
niente
l
'
affluenza
di
tutti
gli
onesti
,
per
niente
questo
protettissimo
luogo
per
tenere
la
riunione
del
senato
,
per
niente
la
bocca
e
il
volto
di
questi
?
Non
senti
che
i
tuoi
piani
sono
svelati
,
non
vedi
che
la
tua
congiura
,
conosciuta
già
da
tutti
questi
,
è
tenuta
sotto
controllo
?
Chi
di
noi
ritieni
che
ignori
che
cosa
hai
fatto
la
notte
scorsa
,
che
cosa
in
quella
precedente
,
dove
sei
stato
,
chi
hai
convocato
,
quale
decisione
hai
preso
?
Il ritratto di Giugurta 6.1
Giacomo Pernigotti / Testi latini antichi
- Created on 2021-06-03 19:07:17
- Translated by Rachele Borgarelli
- Aligned by Giacomo Pernigotti
Latin
italiano
Qui ubi primum adolevit , pollens viribus , decora facie , sed multo maxume ingenio validus , non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit , sed , uti mos gentis illius est , equitare , iaculari ; cursu cum aequalibus certare et , quom omnis gloria anteiret , omnibus tamen carus esse ; ad hoc pleraque tempora in venando agere , leonem atque alias feras primus aut in primis ferire : plurumum facere , minumum ipse de se loqui . Quibus rebus Micipsa tametsi initio laetus fuerat , existumans virtutem Iugurthae regno suo gloriae fore , tamen postquam hominem adulescentem exacta sua aetate et parvis liberis magis magisque crescere intellegit , vehementer eo negotio permotus multa cum animo suo volvebat . Terrebat eum natura mortalium , avida imperi et praeceps ad explendam animi cupidinem , praeterea opportunitas suae liberorumque aetatis , quae etiam mediocris viros spe praedae transvorsos agit , ad hoc studia Numidarum in Iugurtham accensa , ex quibus , si talem virum dolis interfecisset , ne qua seditio aut bellum oriretur , anxius erat .
Costui
quando
per
la
prima
volta
crebbe
,
potente
di
forza
,
di
aspetto
decoroso
,
ma
soprattutto
molto
prestante
d’intelligenza
,
non
si
lasciò
corrompere
né
dal
lusso
né
dalla
pigrizia
,
ma
,
come
è
abitudine
di
quel
popolo
,
cavalcava
,
lanciava
il
giavellotto
;
gareggiava
nella
corsa
con
i
coetanei
e
,
benché
superasse
tutti
in
gloria
,
era
comunque
simpatico
a
tutti
;
oltre
a
ciò
trascorreva
la
maggior
parte
del
tempo
andando
a
caccia
,
e
per
primo
o
tra
i
primi
feriva
leoni
e
altre
belve
:
faceva
moltissimo
,
parlava
di
sé
pochissimo
.
Sebbene
all’inizio
Micipsa
era
stato
lieto
di
queste
cose
,
pensando
che
il
valore
di
Giugurta
sarebbe
stato
di
vanto
per
il
suo
regno
,
tuttavia
dopo
che
capì
che
l
'
adolescente
cresceva
uomo
più
e
più
la
sua
vita
era
passata
e
i
figli
erano
piccoli
,
fortemente
agitato
da
quella
situazione
,
pensava
molte
cose
nel
suo
animo
.
Lo
spaventava
la
natura
degli
uomini
,
avida
di
potere
e
incline
a
soddisfare
i
desideri
dell
'
animo
,
inoltre
la
condizione
dell’età
sua
e
dei
figli
,
che
spinge
anche
gli
uomini
mediocri
ad
allontanarsi
con
la
speranza
di
un
profitto
,
oltre
a
ciò
le
simpatie
dei
Numidi
nate
verso
Giugurta
,
dalle
quali
,
era
ansioso
che
nascesse
qualche
rivolta
o
guerra
,
se
avesse
ucciso
con
l’inganno
un
tale
uomo
.