Cinzia Mazzarino
Virgilio Eneide libro 1.1-11
Latinitaliano
Tacito Annales 15.63.1
Latinitaliano
L'organizzazione sociale dei Galli
Latinitaliano
Cesare De bello Gallico 6.27
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-02-23 15:18:41
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Traduzione italiana di Cesare, De bello Gallico 6.27.
Latin
italiano
Sunt item , quae appellantur alces . Harum est consimilis capris figura et varietas pellium , sed magnitudine paulo antecedunt mutilaeque sunt cornibus et crura sine nodis articulisque habent . Neque quietis causa procumbunt neque , si quo adflictae casu conciderunt , erigere sese aut sublevare possunt . His sunt arbores pro cubilibus ; ad eas se adplicant atque ita paulum modo reclinatae quietem capiunt . Quarum ex vestigiis cum est animadversum a venatoribus quo se recipere consuerint , omnes eo loco aut ab radicibus subruunt aut accidunt arbores , tantum ut summa species earum stantium relinquatur . Huc cum se consuetudine reclinaverunt , infirmas arbores pondere adfligunt atque una ipsae concidunt .
Allo
stesso
modo
vi
sono
quelli
che
si
chiamano
alci
.
Di
questi
la
forma
e
la
varietà
di
pelli
è
simile
alle
capre
;
ma
di
poco
le
superano
in
grandezza
e
sono
monche
nelle
corna
e
hanno
zampe
senza
giunture
o
articolazioni
;
né
si
sdraiano
per
il
riposo
,
né
,
se
per
qualche
incidente
sono
caduti
,
possono
rialzarsi
,
o
sollevarsi
.
A
questi
gli
alberi
servono
da
giacigli
:
si
appoggiano
ad
essi
e
così
un
poco
piegati
prendono
sonno
.
Grazie
alle
orme
di
questi
,
quando
è
scoperto
dai
cacciatori
dove
siano
soliti
ritirarsi
,
scalzano
tutti
gli
alberi
dalle
radici
o
li
tagliano
in
quel
posto
,
tanto
che
si
lasci
nella
sommità
l’aspetto
di
quelli
che
stanno
dritti
.
Quando
secondo
l’abitudine
gli
alci
si
sono
qui
appoggiati
,
col
peso
fanno
cadere
gli
alberi
malfermi
ed
essi
cadono
insieme
.
Cesare De bello civili 1.78
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-03-26 10:59:13
- Modified on 2019-04-15 15:24:14
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Traduzione di Cesare, "De bello civili" 1.78
Latin
italiano
Premebantur Afraniani pabulatione , aquabantur aegre . Frumenti copiam legionarii nonnullam habebant , quod dierum XXII ab Ilerda frumentum iussi erant efferre , cetrati auxiliaresque nullam , quorum erant et facultates ad parandum exiguae et corpora insueta ad onera portanda . Itaque magnus eorum cotidie numerus ad Caesarem perfugiebat . In his erat angustiis res . Sed ex propositis consiliis duobus explicitius videbatur Ilerdam reverti , quod ibi paulum frumenti reliquerant . Ibi se reliquum consilium explicaturos confidebant . Tarraco aberat longius ; quo spatio plures rem posse casus recipere intellegebant . Hoc probato consilio ex castris proficiscuntur . Caesar equitatu praemisso , qui novissimum agmen carperet atque impediret , ipse cum legionibus subsequitur . Nullum intercedebat tempus , quin extremi cum equitibus proeliarentur .
Gli
Afraniani
erano
tormentati
dalla
mancanza
di
foraggio
,
a
stento
riuscivano
ad
approvvigionarsi
d’acqua
.
I
legionari
avevano
una
certa
quantità
di
frumento
,
poiché
era
stato
dato
loro
ordine
di
condurre
da
Ilerda
viveri
per
otto
giorni
,
non
ne
avevano
per
niente
i
cetrati
e
gli
ausiliari
,
dei
quali
erano
sia
esigui
i
mezzi
per
procurarlo
sia
non
abituati
i
fisici
a
portare
pesi
.
Pertanto
ogni
giorno
un
gran
numero
di
loro
si
rifugiava
da
Cesare
.
La
situazione
si
trovava
in
queste
difficoltà
.
Ma
delle
due
proposte
presentate
sembrava
più
attuabile
ritornare
a
Ilerda
,
poiché
qui
avevano
lasciato
un
po
'
di
frumento
.
Là
confidavano
di
mettere
a
punto
la
decisione
per
il
futuro
.
Tarragona
distava
troppo
;
e
in
quella
distanza
comprendevano
che
potevano
capitare
parecchi
imprevisti
.
Approvato
quel
piano
,
partono
dall’accampamento
.
Mandata
avanti
la
cavalleria
,
Cesare
,
per
raggiungere
e
trattenere
la
retroguardia
,
di
persona
tiene
dietro
con
le
legioni
.
Non
v
'
era
un
momento
,
senza
che
gli
ultimi
della
retroguardia
non
combattessero
coi
cavalieri
Tacito Annales 15.63.2
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-05-29 13:44:55
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Traduzione italiana di Tacito Annales 15.63.2
Latin
italiano
Tum Seneca gloriae eius non adversus , simul amore , ne sibi unice dilectam ad iniuras relinqueret , «Vitae» inquit «delenimenta monstraveram tibi , tu mortis decus mavis : non invidebo exemplo . Sit huius tam fortis exitus constantia penes utrosque par , claritudinis plus in tuo fine» . Post quae eodem ictu brachia ferro exsolvunt .
Allora
Seneca
,
non
contrario
alla
sua
gloria
e
insieme
per
amore
per
non
lasciare
esposta
alle
offese
la
donna
da
lui
amata
in
maniera
straordinaria
,
disse
:
«Ti
avevo
mostrato
i
conforti
della
vita
,
tu
preferisci
l
'
onore
della
morte
:
non
ti
priverò
del
dare
l
'
esempio
.
La
fermezza
di
questa
morte
così
coraggiosa
sia
pari
per
entrambi
,
ma
vi
sia
più
splendore
nella
tua
morte»
.
E
dopo
ciò
con
lo
stesso
colpo
si
tagliano
con
la
spada
le
vene
delle
braccia
.
Tacito Annales 15.63.3
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-05-29 14:20:25
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Traduzione italiana di Tacito Annales 15.63.3.
Latin
italiano
Seneca , quoniam senile corpus et parco victu tenuatum lenta effugia sanguini praebebat , crurum quoque et poplitum venas abrumpit ; saevisque cruciatibus defessus , ne dolore suo animum uxoris infringeret atque ipse visendo eius tormenta ad impatientiam delaberetur , suadet in aliud cubiculum abscedere . Et novissimo quoque momento suppeditante eloquentia advocatis scriptoribus pleraque tradidit , quae in vulgus edita eius verbis invertere supersedeo .
Seneca
,
poiché
il
corpo
vecchio
e
indebolito
dallo
scarso
vitto
offriva
una
lenta
uscita
al
sangue
,
taglia
le
vene
anche
delle
gambe
e
delle
ginocchia
;
e
stanco
per
i
crudeli
tormenti
,
per
non
infrangere
col
proprio
dolore
il
coraggio
della
moglie
e
per
non
cadere
egli
stesso
nello
sconforto
vedendo
le
sue
sofferenze
,
la
convince
ad
allontanarsi
in
un
'
altra
stanza
.
E
anche
nell
'
ultimo
istante
,
dal
momento
che
l
'
eloquenza
lo
sosteneva
,
chiamati
gli
scrivani
dettò
molti
pensieri
,
che
evito
di
riferire
essendo
stati
divulgati
con
le
sue
parole
.
Tacito Annales 15.64.1-4
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-05-31 20:55:13
- Modified on 2019-05-31 21:21:13
- Aligned by Cinzia Mazzarino
Latin
italiano
At Nero nullo in Paulinam proprio odio , ac ne gliscĕret invidia crudelitatis , iubet inhibēri mortem . Hortantibus militibus servi libertique obligant brachia , premunt sanguinem , incertum an ignarae .
Nam , ut est vulgus ad deteriora promptum , non defuēre qui crederent , donec implacabilem Neronem timuerit , famam sociatae cum marito mortis petivisse , deinde oblata mitiore spe blandimentis vitae evictam ; cui addidit paucos postea annos , laudabili in maritum memoria et ore ac membris in eum pallorem albentibus , ut ostentui esset multum vitalis spiritus egestum .
Seneca interim , durante tractu et lentitudine mortis , Statium Annaeum , diu sibi amicitiae fide et arte medicinae probatum , orat provisum pridem venenum , quo damnati publico Atheniensium iudicio exstinguerentur , promeret ; adlatumque hausit frustra , frigidus iam artus et cluso corpore adversum vim veneni .
Postremo stagnum calidae aquae introiit , respergens proximos servorum addita voce libare se liquorem illum Iovi Liberatori . Exin balneo inlatus et vapore eius exanimatus , sine ullo funeris sollemni crematur . Ita codicillis praescripserat , cum etiam tum praedives et praepotens supremis suis consuleret .
Nam , ut est vulgus ad deteriora promptum , non defuēre qui crederent , donec implacabilem Neronem timuerit , famam sociatae cum marito mortis petivisse , deinde oblata mitiore spe blandimentis vitae evictam ; cui addidit paucos postea annos , laudabili in maritum memoria et ore ac membris in eum pallorem albentibus , ut ostentui esset multum vitalis spiritus egestum .
Seneca interim , durante tractu et lentitudine mortis , Statium Annaeum , diu sibi amicitiae fide et arte medicinae probatum , orat provisum pridem venenum , quo damnati publico Atheniensium iudicio exstinguerentur , promeret ; adlatumque hausit frustra , frigidus iam artus et cluso corpore adversum vim veneni .
Postremo stagnum calidae aquae introiit , respergens proximos servorum addita voce libare se liquorem illum Iovi Liberatori . Exin balneo inlatus et vapore eius exanimatus , sine ullo funeris sollemni crematur . Ita codicillis praescripserat , cum etiam tum praedives et praepotens supremis suis consuleret .
Ma
Nerone
,
non
essendoci
nessun
odio
personale
verso
Paolina
,
e
perché
non
aumentasse
l’odio
per
la
sua
crudeltà
,
ordina
che
sia
fermata
la
sua
morte
.
Poiché
i
soldati
li
esortavano
,
gli
schiavi
e
i
liberti
le
fasciano
le
braccia
,
tamponano
il
sangue
a
lei
che
è
incerto
se
fosse
ignara
.
Infatti , poiché il popolo è incline alle interpretazioni peggiori , non mancarono quelli che credettero che , finché temette che Nerone fosse implacabile , abbia cercato la gloria di una morte unita col ma-rito , poi che , essendole stata offerta una speranza più mite , sia stata vinta dai piaceri della vita ; e a questa lei dopo aggiunse pochi anni , con un lodevole ricordo verso il marito e col volto e le membra bianche di quel pallore , da essere la dimostrazione che molto del suo spirito vitale le era stato sottratto .
Intanto Seneca , persistendo il prolungarsi e la lentezza della morte , prega Anneo Stazio , apprezzato da tempo per la lealtà dell’amicizia verso di lui e per l’arte della medicina , di consegnargli il veleno preparato da tempo , col quale venivano uccisi i condannati da un pubblico giudizio degli Ateniesi ; e bevve invano il veleno che gli era stato portato , freddo ormai negli arti ed essendo il corpo chiuso alla potenza del veleno .
Infine entrò in una vasca d’acqua calda , aspergendo i più vicini tra gli schiavi , essendo stata aggiunta l’affermazione che offriva quel liquido a Giove Liberatore . In seguito essendo stato trasportato in un bagno caldo ed essendo stato ucciso dal suo vapore , viene cremato senza alcun funerale solenne . Così aveva precedentemente scritto nelle disposizioni testamentarie , quando ancora molto ricco e potente , pensava ai suoi ultimi istanti .
Infatti , poiché il popolo è incline alle interpretazioni peggiori , non mancarono quelli che credettero che , finché temette che Nerone fosse implacabile , abbia cercato la gloria di una morte unita col ma-rito , poi che , essendole stata offerta una speranza più mite , sia stata vinta dai piaceri della vita ; e a questa lei dopo aggiunse pochi anni , con un lodevole ricordo verso il marito e col volto e le membra bianche di quel pallore , da essere la dimostrazione che molto del suo spirito vitale le era stato sottratto .
Intanto Seneca , persistendo il prolungarsi e la lentezza della morte , prega Anneo Stazio , apprezzato da tempo per la lealtà dell’amicizia verso di lui e per l’arte della medicina , di consegnargli il veleno preparato da tempo , col quale venivano uccisi i condannati da un pubblico giudizio degli Ateniesi ; e bevve invano il veleno che gli era stato portato , freddo ormai negli arti ed essendo il corpo chiuso alla potenza del veleno .
Infine entrò in una vasca d’acqua calda , aspergendo i più vicini tra gli schiavi , essendo stata aggiunta l’affermazione che offriva quel liquido a Giove Liberatore . In seguito essendo stato trasportato in un bagno caldo ed essendo stato ucciso dal suo vapore , viene cremato senza alcun funerale solenne . Così aveva precedentemente scritto nelle disposizioni testamentarie , quando ancora molto ricco e potente , pensava ai suoi ultimi istanti .
Epicuro liberatore dell'umanità
Cinzia Mazzarino /
- Created on 2019-10-08 20:35:32
- Modified on 2019-11-20 20:08:54
- Translated by Dario
- Aligned by Cinzia Mazzarino
Traduzione italiana di Lucrezio, De rerum natura 1.62-79
Latin
italiano
Humana ante oculos foede cum vita iaceret
in terris oppressa gravi sub religione ,
quae caput a caeli regionibus ostendebat
horribili super aspectu mortalibus instans ,
primum Graius homo mortalis tollere contra
est oculos ausus primusque obsistere contra ;
quem neque fama deum nec fulmina nec minitanti
murmure compressit caelum , sed eo magis acrem
inritat animi virtutem , effringere ut arta
naturae primus portarum claustra cupiret .
Ergo vivida vis animi pervicit et extra
processit longe flammantia moenia mundi
atque omne immensum peragravit mente animoque ,
unde refert nobis victor quid possit oriri ,
quid nequeat , finita potestas denique cuique
quanam sit ratione atque alte terminus haerens .
Quare religio pedibus subiecta vicissim
opteritur , nos exaequat victoria caelo .
in terris oppressa gravi sub religione ,
quae caput a caeli regionibus ostendebat
horribili super aspectu mortalibus instans ,
primum Graius homo mortalis tollere contra
est oculos ausus primusque obsistere contra ;
quem neque fama deum nec fulmina nec minitanti
murmure compressit caelum , sed eo magis acrem
inritat animi virtutem , effringere ut arta
naturae primus portarum claustra cupiret .
Ergo vivida vis animi pervicit et extra
processit longe flammantia moenia mundi
atque omne immensum peragravit mente animoque ,
unde refert nobis victor quid possit oriri ,
quid nequeat , finita potestas denique cuique
quanam sit ratione atque alte terminus haerens .
Quare religio pedibus subiecta vicissim
opteritur , nos exaequat victoria caelo .
Mentre
la
vita
umana
giaceva
turpemente
davanti
agli
occhi
oppressa sulla terra sotto il grave peso della religione ,
che mostrava il suo capo dalle regioni celesti
incombendo dall ' alto sui mortali con orrendo aspetto ,
per la prima volta un uomo Greco osò levarle
contro gli occhi mortali e per primo opporsi a lei ;
lui che né le leggende degli dèi né i fulmini né il cielo
col suo minaccioso rimbombo arrestarono , ma tanto più stimolarono
il fiero valore del suo animo , sicché per primo desiderò
spezzare gli stretti serrami delle porte della natura .
Dunque la vigorosa forza del suo animo trionfò e si spinse
lontano oltre le mura fiammeggianti del mondo
e percorse con la mente e col cuore tutto lo spazio immenso ,
da dove vincitore riporta a noi cosa possa , cosa
non possa nascere , infine per quale ragione ogni cosa
abbia una determinata facoltà e un termine profondamente fissato .
Perciò la religione messa sotto i piedi a sua volta
viene calpesta e la vittoria ci eguaglia al cielo .
oppressa sulla terra sotto il grave peso della religione ,
che mostrava il suo capo dalle regioni celesti
incombendo dall ' alto sui mortali con orrendo aspetto ,
per la prima volta un uomo Greco osò levarle
contro gli occhi mortali e per primo opporsi a lei ;
lui che né le leggende degli dèi né i fulmini né il cielo
col suo minaccioso rimbombo arrestarono , ma tanto più stimolarono
il fiero valore del suo animo , sicché per primo desiderò
spezzare gli stretti serrami delle porte della natura .
Dunque la vigorosa forza del suo animo trionfò e si spinse
lontano oltre le mura fiammeggianti del mondo
e percorse con la mente e col cuore tutto lo spazio immenso ,
da dove vincitore riporta a noi cosa possa , cosa
non possa nascere , infine per quale ragione ogni cosa
abbia una determinata facoltà e un termine profondamente fissato .
Perciò la religione messa sotto i piedi a sua volta
viene calpesta e la vittoria ci eguaglia al cielo .