Cesare, De bello gallico, 7.28 5-6
Giacomo Pernigotti / Testi latini antichi / Cesare
- Created on 2020-10-25 09:55:53
- Modified on 2020-10-25 10:05:01
- Translated by Vittoria Mogni
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Latin
italiano
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Denique ex omni numero , qui fuit circiter milium XL , vix DCCC , qui primo clamore audito se ex oppido eiecerunt , incolumes ad Vercingetorigem pervenerunt . Quos ille multa iam nocte silentio ex fuga excepit , veritus ne qua in castris ex eorum concursu et misericordia vulgi seditio oreretur , ut procul in via dispositis familiaribus suis principibusque civitatum disparandos deducendosque ad suos curaret , quae cuique civitati pars castrorum ab initio obvenerat .
Insomma
di
tutto
il
numero
,
che
era
di
circa
quarantamila
,
a
malapena
ottocento
che
,
udito
il
primo
grido
si
erano
gettati
fuori
dalla
città
,
giunsero
sani
e
salvi
da
Vercingetorige
.
Egli
accolse
questi
dopo
la
fuga
a
notte
inoltrata
in
silenzio
,
avendo
temuto
che
a
seguito
del
loro
arrivo
e
della
compassione
si
scatenasse
nell’accampamento
una
qualche
sommossa
della
folla
,
dopo
aver
disposto
lontano
lungo
la
via
i
suoi
fedeli
e
i
capi
delle
popolazioni
perché
si
occupassero
di
suddividerli
e
di
condurli
dai
loro
,
nella
parte
dell’accampamento
che
sin
dall’inizio
era
stata
assegnata
a
ciascuna
popolazione
.