Senofonte, Elleniche 2.2.20
Giacomo Pernigotti / Testi greci antichi / Senofonte
- Created on 2019-02-05 11:05:40
- Modified on 2020-10-19 18:35:27
- Translated by Arianna Davio
- Aligned by Giacomo Pernigotti
Ἑλληνική Transliterate
italiano
greekLit:tlg0032.tlg001.perseus-grc1
Λακεδαιμόνιοι δὲ οὐκ ἔφασαν πόλιν Ἑλληνίδα ἀνδραποδιεῖν μέγα ἀγαθὸν εἰργασμένην ἐν τοῖς μεγίστοις κινδύνοις γενομένοις τῇ Ἑλλάδι , ἀλλ᾽ ἐποιοῦντο εἰρήνην ἐφ᾽ ᾧ τά τε μακρὰ τείχη καὶ τὸν Πειραιᾶ καθελόντας καὶ τὰς ναῦς πλὴν δώδεκα παραδόντας καὶ τοὺς φυγάδας καθέντας τὸν αὐτὸν ἐχθρὸν καὶ φίλον νομίζοντας Λακεδαιμονίοις ἕπεσθαι καὶ κατὰ γῆν καὶ κατὰ θάλατταν ὅποι ἂν ἡγῶνται .
Gli
Spartani
invece
dichiaravano
che
non
avrebbero
ridotto
in
schiavitù
una
città
greca che aveva reso grandi servigi nei più grandi pericoli in cui versava la Grecia , ma consentivano a far pace a patto che gli Ateniesi abbattessero le
lunghe mura e il Pireo e consegnassero la flotta tranne dodici e facessero tornare i
fuggitivi e , riconoscendo gli stessi nemici e amici degli Spartani , seguendo questi per terra e per mare , dovunque essi li guidassero .
greca che aveva reso grandi servigi nei più grandi pericoli in cui versava la Grecia , ma consentivano a far pace a patto che gli Ateniesi abbattessero le
lunghe mura e il Pireo e consegnassero la flotta tranne dodici e facessero tornare i
fuggitivi e , riconoscendo gli stessi nemici e amici degli Spartani , seguendo questi per terra e per mare , dovunque essi li guidassero .