Senofonte, Anabasi 3.5-10
/
Ἑλληνική Transliterate
italiano
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0201%3Abook%3D3%3Achapter%3D1%3Asection%3D4
http://www.miti3000.it/mito/biblio/senofonte/anabasi/terzo.htm
[ 4 ] ἦν δέ τις ἐν τῇ στρατιᾷ Ξενοφῶν Ἀθηναῖος , ὃς οὔτε στρατηγὸς οὔτε λοχαγὸς οὔτε στρατιώτης ὢν συνηκολούθει , ἀλλὰ Πρόξενος αὐτὸν μετεπέμψατο οἴκοθεν ξένος ὢν ἀρχαῖος : ὑπισχνεῖτο δὲ αὐτῷ , εἰ ἔλθοι , φίλον αὐτὸν Κύρῳ ποιήσειν , ὃν αὐτὸς ἔφη κρείττω ἑαυτῷ νομίζειν τῆς πατρίδος .
[ 5 ] ὁ μέντοι Ξενοφῶν ἀναγνοὺς τὴν ἐπιστολὴν ἀνακοινοῦται Σωκράτει τῷ Ἀθηναίῳ περὶ τῆς πορείας . καὶ ὁ Σωκράτης ὑποπτεύσας μή τι πρὸς τῆς πόλεως ὑπαίτιον εἴη Κύρῳ φίλον γενέσθαι , ὅτι ἐδόκει ὁ Κῦρος προθύμως τοῖς Λακεδαιμονίοις ἐπὶ τὰς Ἀθήνας συμπολεμῆσαι , συμβουλεύει τῷ Ξενοφῶντι ἐλθόντα εἰς Δελφοὺς ἀνακοινῶσαι τῷ θεῷ περὶ τῆς πορείας .
[ 6 ] ἐλθὼν δ᾽ ὁ Ξενοφῶν ἐπήρετο τὸν Ἀπόλλω τίνι ἂν θεῶν θύων καὶ εὐχόμενος κάλλιστα καὶ ἄριστα ἔλθοι τὴν ὁδὸν ἣν ἐπινοεῖ καὶ καλῶς πράξας σωθείη . καὶ ἀνεῖλεν αὐτῷ ὁ Ἀπόλλων θεοῖς οἷς ἔδει θύειν .
[ 7 ] ἐπεὶ δὲ πάλιν ἦλθε , λέγει τὴν μαντείαν τῷ Σωκράτει . ὁ δ᾽ ἀκούσας ᾐτιᾶτο αὐτὸν ὅτι οὐ τοῦτο πρῶτον ἠρώτα πότερον λῷον εἴη αὐτῷ πορεύεσθαι ἢ μένειν , ἀλλ᾽ αὐτὸς κρίνας ἰτέον εἶναι τοῦτ᾽ ἐπυνθάνετο ὅπως ἂν κάλλιστα πορευθείη . ἐπεὶ μέντοι οὕτως ἤρου , ταῦτ᾽ , ἔφη , χρὴ ποιεῖν ὅσα ὁ θεὸς ἐκέλευσεν .
[ 8 ] ὁ μὲν δὴ Ξενοφῶν οὕτω θυσάμενος οἷς ἀνεῖλεν ὁ θεὸς ἐξέπλει , καὶ καταλαμβάνει ἐν Σάρδεσι Πρόξενον καὶ Κῦρον μέλλοντας ἤδη ὁρμᾶν τὴν ἄνω ὁδόν , καὶ συνεστάθη Κύρῳ .
[ 9 ] προθυμουμένου δὲ τοῦ Προξένου καὶ ὁ Κῦρος συμπρουθυμεῖτο μεῖναι αὐτόν , εἶπε δὲ ὅτι ἐπειδὰν τάχιστα ἡ στρατεία λήξῃ , εὐθὺς ἀποπέμψει αὐτόν . ἐλέγετο δὲ ὁ στόλος εἶναι εἰς Πισίδας .
[ 10 ] ἐστρατεύετο μὲν δὴ οὕτως ἐξαπατηθείς—οὐχ ὑπὸ Προξένου : οὐ γὰρ ᾔδει τὴν ἐπὶ βασιλέα ὁρμὴν οὐδὲ ἄλλος οὐδεὶς τῶν Ἑλλήνων πλὴν Κλεάρχου : ἐπεὶ μέντοι εἰς Κιλικίαν ἦλθον , σαφὲς πᾶσιν ἤδη ἐδόκει εἶναι ὅτι ὁ στόλος εἴη ἐπὶ βασιλέα . φοβούμενοι δὲ τὴν ὁδὸν καὶ ἄκοντες ὅμως οἱ πολλοὶ δι᾽ αἰσχύνην καὶ ἀλλήλων καὶ Κύρου συνηκολούθησαν : ὧν εἷς καὶ Ξενοφῶν ἦν .
4
C
'
era
nell
'
esercito
un
certo
Senofonte
,
ateniese
:
non
era
stratego
né
locago
né
soldato
semplice
,
ma
si
era
unito
alla
spedizione
perché
Prosseno
,
suo
ospite
di
vecchia
data
,
lo
aveva
mandato
a
chiamare
dalla
patria
dietro
promessa
che
,
se
lo
avesse
raggiunto
,
gli
avrebbe
procurato
l
'
amicizia
di
Ciro
,
un
uomo
che
-
sosteneva
-
poteva
fare
per
lui
più
della
sua
patria
.
5 Senofonte dunque , letta la missiva di Prosseno , si consulta in merito al viaggio con Socrate l ' ateniese . E Socrate , supponendo che l ' amicizia con Ciro potesse venir additata dalla città come una colpa ( si pensava che Ciro avesse sollecitamente appoggiato gli Spartani nella guerra contro Atene ) , suggerisce a Senofonte di recarsi a Delfi e di consultare il dio a proposito del viaggio .
6 Senofonte vi si recò e ad Apollo chiese a quale dio dovesse rivolger sacrifici e preghiere per percorrere nel modo più sereno e fausto la via che intendeva intraprendere e , conclusa per il meglio l ' impresa , ritornare sano e salvo . Apollo gli indicò espressamente gli dèi a cui doveva tributare i sacrifici .
7 Rientrato in patria , riferì il responso a Socrate , che , non appena lo ebbe udito , lo rimproverò di non aver prima chiesto se convenisse partire o restare , ma , avendo già preso da sé la decisione di andare , la sua domanda riguardava solo come avrebbe potuto rendere più sicura l ' impresa . " Ma poiché hai formulato il quesito in tali termini " , concluse Socrate , " bisogna che tu ora compia quanto il dio ti ha prescritto " .
8 Senofonte allora sacrificò alle divinità indicate da Apollo e salpò . A Sardi raggiunge Prosseno e Ciro , che erano ormai sul punto di muovere verso l ' interno , ed entrò in contatto con Ciro .
9 Dietro pressione di Prosseno , anche Ciro insistette ripetutamente perché Senofonte restasse : non appena terminata la campagna di guerra , l ' avrebbe rimandato sùbito in patria . E si parlava di una spedizione contro i Pisidi .
10 Si unì dunque all ' impresa , perché tratto così in inganno , ma non certo per colpa di Prosseno , che non sapeva dell ' attacco al re , come pure nessun altro dei Greci , a eccezione di Clearco . A dire il vero , quando giunsero in Cilicia , sembrava ormai evidente a tutti che il bersaglio era il re . Atterriti dal viaggio e pur contro voglia , molti comunque seguirono la spedizione , perché provavano vergogna sia di fronte ai compagni sia di fronte a Ciro . Tra quelli c ' era anche Senofonte .
5 Senofonte dunque , letta la missiva di Prosseno , si consulta in merito al viaggio con Socrate l ' ateniese . E Socrate , supponendo che l ' amicizia con Ciro potesse venir additata dalla città come una colpa ( si pensava che Ciro avesse sollecitamente appoggiato gli Spartani nella guerra contro Atene ) , suggerisce a Senofonte di recarsi a Delfi e di consultare il dio a proposito del viaggio .
6 Senofonte vi si recò e ad Apollo chiese a quale dio dovesse rivolger sacrifici e preghiere per percorrere nel modo più sereno e fausto la via che intendeva intraprendere e , conclusa per il meglio l ' impresa , ritornare sano e salvo . Apollo gli indicò espressamente gli dèi a cui doveva tributare i sacrifici .
7 Rientrato in patria , riferì il responso a Socrate , che , non appena lo ebbe udito , lo rimproverò di non aver prima chiesto se convenisse partire o restare , ma , avendo già preso da sé la decisione di andare , la sua domanda riguardava solo come avrebbe potuto rendere più sicura l ' impresa . " Ma poiché hai formulato il quesito in tali termini " , concluse Socrate , " bisogna che tu ora compia quanto il dio ti ha prescritto " .
8 Senofonte allora sacrificò alle divinità indicate da Apollo e salpò . A Sardi raggiunge Prosseno e Ciro , che erano ormai sul punto di muovere verso l ' interno , ed entrò in contatto con Ciro .
9 Dietro pressione di Prosseno , anche Ciro insistette ripetutamente perché Senofonte restasse : non appena terminata la campagna di guerra , l ' avrebbe rimandato sùbito in patria . E si parlava di una spedizione contro i Pisidi .
10 Si unì dunque all ' impresa , perché tratto così in inganno , ma non certo per colpa di Prosseno , che non sapeva dell ' attacco al re , come pure nessun altro dei Greci , a eccezione di Clearco . A dire il vero , quando giunsero in Cilicia , sembrava ormai evidente a tutti che il bersaglio era il re . Atterriti dal viaggio e pur contro voglia , molti comunque seguirono la spedizione , perché provavano vergogna sia di fronte ai compagni sia di fronte a Ciro . Tra quelli c ' era anche Senofonte .