Orazio, Satira IV

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  • Created on 2018-12-27 11:02:38
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Eupolis atque Cratinus Aristophanesque poetae
atque alii , quorum comoedia prisca virorum est ,
siquis erat dignus describi , quod malus ac fur ,
quod moechus foret aut sicarius aut alioqui
famosus , multa cum libertate notabant .
Hinc omnis pendet Lucilius , hosce secutus ,
mutatis tantum pedibus numerisque , facetus ,
emunctae naris , durus conponere versus .
Nam fuit hoc vitiosus : in hora saepe ducentos ,
ut magnum , versus dictabat stans pede in uno ;
cum flueret lutulentus , erat quod tollere velles ;
garrulus atque piger scribendi ferre laborem ,
scribendi recte : nam ut multum , nil moror . Ecce ,
Crispinus minimo me provocat " Accipe , si vis ,
accipiam tabulas ; detur nobis locus , hora ,
custodes ; videamus , uter plus scribere possit " .
Di bene fecerunt , inopis me quodque pusilli
finxerunt animi , raro et perpauca loquentis ;
at tu conclusas hircinis follibus auras
usque laborantis , dum ferrum molliat ignis ,
ut mavis , imitare . Beatus Fannius ultro
delatis capsis et imagine , cum mea nemo
scripta legat , volgo recitare timentis ob hanc rem ,
quod sunt quos genus hoc minime iuvat , utpote pluris
culpari dignos . Quemvis media elige turba :
aut ob avaritiam aut misera ambitione laborat .
Hic nuptarum insanit amoribus , hic puerorum :
hunc capit argenti splendor ; stupet Albius aere ;
hic mutat merces surgente a sole ad eum , quo
vespertina tepet regio , quin per mala praeceps
fertur uti pulvis collectus turbine , nequid
summa deperdat metuens aut ampliet ut rem .
Omnes hi metuunt versus , odere poetas .
" Faenum habet in cornu , longe fuge ; dummodo risum
excutiat sibi , non hic cuiquam parcet amico
et quodcumque semel chartis inleverit , omnis
gestiet a furno redeuntis scire lacuque
et pueros et anus " . Agedum pauca accipe contra .
Primum ego me illorum , dederim quibus esse poetis ,
excerpam numero : neque enim concludere versum
dixeris esse satis neque , siqui scribat uti nos
sermoni propiora , putes hunc esse poetam .
Ingenium cui sit , cui mens divinior atque os
magna sonaturum , des nominis huius honorem .
Idcirco quidam comoedia necne poema
esset , quaesivere , quod acer spiritus ac vis
nec verbis nec rebus inest , nisi quod pede certo
differt sermoni , sermo merus . " At pater ardens
saevit , quod meretrice nepos insanus amica
filius uxorem grandi cum dote recuset ,
ebrius et , magnum quod dedecus , ambulet ante
noctem cum facibus " . Numquid Pomponius istis
audiret leviora , pater si viveret ? Ergo
non satis est puris versum perscribere verbis ,
quem si dissolvas , quivis stomachetur eodem
quo personatus pacto pater . His , ego quae nunc ,
olim quae scripsit Lucilius , eripias si
tempora certa modosque , et quod prius ordine verbum est
posterius facias praeponens ultima primis ,
non , ut si solvas " Postquam Discordia taetra
belli ferratos postis portasque refregit " ,
invenias etiam disiecti membra poetae . [ . . . ]
Eupoli , Cratino e Aristofane , questi poeti e gli altri autori della commedia antica , se uno meritava d ' essere messo alla berlina , perché furfante e ladro , adultero o assassino , o in ogni caso malfamato , lo bollavano senza complimenti .
Da questi in tutto deriva Lucilio , che ne segue l ' esempio mutando solo metro e ritmo : arguto , di fiuto sottile , ma duro nel comporre i versi . Questo appunto fu il suo difetto : nello spazio di un ' ora , come fosse gran cosa , dettava s ' un piede solo duecento versi . Poiché scorreva limaccioso , v ' era zavorra che avresti voluto togliere : loquace , certo , ma insofferente alla fatica dello scrivere , dello scrivere bene , intendo : della quantità io non so che farmene . Ecco che cento a uno Crispino mi sfida : " Prendi le tavolette , se ci stai ; le prenderò anch ' io ; fissiamo luogo , ora e testimoni : vediamo chi di noi sa scrivere più versi " . Grazie agli dei , che mi fecero d ' animo modesto e timido , di concise e pochissime parole : e tu imita fin che vuoi l ' aria chiusa nei mantici di pelle che soffia senza posa , finché il fuoco non fonde il ferro .
Beato Fannio che divulga libri e ritratto di propria iniziativa : i miei scritti invece non li legge nessuno , ed io non oso recitarli in pubblico , perché c ' è chi non gradisce il genere mio , visto che i più sono degni di biasimo . Scegli uno qualsiasi in mezzo alla folla : se non è l ' avarizia , lo tormenta una meschina ambizione . Uno perde la testa per le spose , l ' altro per i fanciulli ; questo è sedotto dai bagliori dell ' argento , Albio va in estasi davanti ai bronzi ; quello baratta merci in ogni luogo , da dove sorge a dove nel vespero intiepidisce il sole , e quasi non bastasse , si lancia a capofitto tra i pericoli , come polvere sollevata da un ciclone , temendo di perdere il capitale o tentando di accrescerlo . Tutti questi temono i versi e odiano i poeti . " Ha il fieno sulle corna , fuggilo ! Pur di strappare una risata , costui non risparmia se stesso e neppure l ' amico ; in più , scarabocchiate le sue carte , smanierà che le conoscano tutti , schiavi e vecchiette , chi torna dal forno o dalla fontana " . Via , ascolta due parole in difesa .
Innanzitutto io voglio togliermi dal novero di quelli a cui darei il nome di poeta : non mi dirai che basta chiudere in ritmi un verso per essere poeta o che sia tale chi come me scrive al limite della conversazione . Solo a chi ha genio , afflato divino e sublimità d ' espressione puoi concedere l ' onore di questo titolo . Così alcuni si sono chiesti se la commedia sia poesia o no , perché nel contenuto e nella forma le mancano forza e slancio d ' ispirazione e se non fosse per la regolarità del metro , che la distingue , non sarebbe altro che prosa . " Ma v ' è pure il padre che , acceso d ' ira , s ' inalbera se un figlio scioperato , persa la testa per una sgualdrina , rifiuta una moglie ricca di dote e , ubriaco che è una vergogna , se ne va in giro con le fiaccole prima di notte " . Credi che Pomponio , se vivesse suo padre , subirebbe rimbrotti più lievi di questi ? Non basta , dunque , costruire un verso con parole comuni , che se le sciogli , chiunque avrebbe modo di adirarsi come quel padre sulla scena . Se ai versi che vado scrivendo o a quelli che scrisse un tempo Lucilio , togliessi il ritmo che regola i metri e sconvolgessi l ' ordine delle parole , mettendo in fondo quelle dell ' inizio e all ' inizio quelle del fondo , non troveresti del poeta , come se sciogliessi " dopo che l ' orrenda discordia di guerra infranse le porte e gli stipiti di ferro " , che brandelli delle sue membra . [ . . . ]

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